Pesce, metalli pesanti e interferenti endocrini

Ormai lo sanno tutti, il pesce viene considerato come  una delle migliori fonti animali di proteine ma soprattutto di acidi grassi omega-3. A fronte di questi innegabili vantaggi, il drammatico aumento dell’inquinamento industriale e civile ha portato ad un massiccio inquinamento anche dei mari, in particolare del Mediterraneo, un mare quasi chiuso, e quindi con maggior accumulo di sostanze tossiche. Tra i tanti inquinanti, i metalli pesanti mostrano livelli inaccettabili in molti pesci di media-grossa taglia, così come la presenza, sempre più diffusa, di interferenti endocrini, sostanze in grado cioè di alterare profondamente l’equilibrio oromonale di esseri umani e animali, fino a danni del genoma.

Per quello che riguarda gli interferenti endocrini, un recente studio condotto sulle coste siciliane, ha monitorato i livelli di queste sostanze, in particolare il bisfenolo-A, in alcune specie di pesci e dei sedimenti marini. Purtroppo, la ricerca ha constatato che in tutti i campioni esaminati tali interferenti risultavano presenti, indicando quanto profondamentè è stato alterato l’ambiente marino. Alterazione difficilmente reversibile, tra l’altro, con conseguenze catastrofiche per tutta la vita marina e per la nostra.

Per i metalli pesanti, già dagli anni duemila la situazione è andata peggiorando, con aumento continuo di molti metalli pesanti, in particolare arsenico, cadmio e mercurio (sotto forma di metilmercurio). Uno studio italiano degli inizi del 2000, ha valutato la presenza di questa forma di mercurio in alcune specie di tonno (blu e albacore) catturati nel Mediterraneo. I risultati sono stati purtroppo particolarmente negativi: in entrambe le specie, dal 77 al 100% dei campioni raccolti mostravano tracce di mercurio, e nel 78% degli albacore e nel 61% dei tonni blu le percentuali di mercurio erano superiori ai livelli massimi stabiliti dalla Commissione Europea. Calcolando l’assunzione settimanale media, i livelli di mercurio risultavano decisamente superiori ai limiti di dose massima accettabile.

Errico S, Nicolucci C, Migliaccio M, et al: Analysis and occurrence of some phenol endocrine disruptors in two marine sites of the northern coast of Sicily (Italy). Mar Pollut Bull. 2017 May 4. pii: S0025-326X(17)30371-5.

Storelli MM, Stuffler RG, Marcotrigiano GO: Total and methylmercury residues in tuna-fish from the Mediterranean sea. Food Addit Contam. 2002 Aug;19(8):715-20.