Antibiotico-resistenza e allevamenti intensivi

In questi giorni l’OMS ha, ancora una volta, lanciato l’allarme per la sempre maggiore presenza di ceppi batterici antibiotico-resistenti. Questo significa che persone a rischio, anziani, bambini, persone debilitate, se colpite da uno di questi batteri, sono ancora più a rischio, in quanto anche i più validi presidi terapeutici non riescono a debellare la malattia, con conseguenze spesso molto gravi. Come detto non è una novità, ma bene fa l’Organizzazione Mondiale per la Sanità ad evidenziare questa situazione. Tra i paesi più a rischio c’è l’Italia, per l’abuso che è stato fatto e che si fa tutt’ora degli antibiotici. Questo riguarda da una parte l’abuso negli esseri umani, ma dall’altra l’abuso che se ne fa negli allevamenti intensivi, pratica di allevamento ormai diffusissima, se non unica, per lo meno per quanto riguarda la grande vendita. Per evitare che in tale sovraffollamento si verifichino epidemie, si largheggia con gli antibiotici. Vari servizi, andati in onda grazie a poche trasmissioni di punta, hanno potuto verificare come questo sia vero sia per i grandi che piccoli animali. Addirittura, la situazione è stata confermata da Garattini, che certo non può essere definito un “buonista” o “allarmista”…

Peccato che si continui a comprare tale tipo di carni. Evidentemente il pericolo non è percepito come tale, almeno fino a quando non capiteranno dei casi che faranno notizia sulle prime pagine dei giornali. E ancora una volta si utilizzerà la parola “emergenza”…